Approfondimento: la parola ai bambini!
Cosa è che limita o facilita gli spostamenti dei bambini nello spazio pubblico?
Un gruppo di cinque esperti – un ingegnere, una storica, un avvocato, una geografa-urbanista e una specialista in pedagogia – ha risposto a questa domanda analizzando 240 disegni realizzati nell’ambito dei Piani di Mobilità Scolastica dell’ATA. La loro analisi ha generato delle raccomandazioni che l’ATA rivolge ora ai pianificatori, ai professionisti e ai genitori.

Il disegno ha permesso ai bambini di esprimersi sulla propria mobilità, illustrando ciò che apprezzano o, al contrario, ciò che non gradiscono quando vanno a scuola. Non amano la pressione del traffico, i grandi edifici, la mancanza di marciapiedi o di illuminazione, l’inquinamento atmosferico e acustico, o anche le tensioni e le liti. Apprezzano il percorso come uno spazio di scoperta e libertà, favorevole al cameratismo, e gli spazi verdi che li invitano a giocare e a scoprire il territorio.
Dare piena attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’infanzia
Jean Zermatten, ex presidente del Comitato dell’ONU sui Diritti dell’infanzia e membro del pannello di esperti, sottolinea che tenere conto delle esigenze dei bambini è un obbligo ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’infanzia.
Gli esperti concordano unanimemente sul fatto che è più importante che mai progettare spazi pubblici tenendo conto delle esigenze e dei sentimenti dei bambini. Dobbiamo fornire loro ambienti che siano al tempo stesso divertenti e sicuri, ma che abbiano anche la loro parte di mistero per consentire ai bambini di esplorare liberamente il mondo che li circonda, e di creare relazioni all’infuori dell’ambiente familiare e scolastico. I bambini sono sia i promotori dell’appropriazione dello spazio pubblico che gli indicatori del loro successo. In un momento in cui si stanno sviluppando spazi pubblici più verdi, più inclusivi e più accoglienti, questo studio è anche un invito e un appello a coinvolgere i bambini nella riflessione e nella realizzazione dei progetti.
L’ATA desidera far conoscere queste raccomandazioni a coloro che modellano lo spazio pubblico, in modo che le voci dei bambini siano ascoltate e le loro esigenze siano prese in considerazione nella progettazione degli spazi pubblici.