Appuntamento a Belleville, al Ciclocinema
Durata: 78 minuti

Trionfale a Cannes, Appuntamento a Belleville ha inoltre collezionato il massimo riconoscimento per il cinema d’animazione, vincendo il prestigioso festival di Annecy. E indubbiamente Belleville è un film molto al di sopra della media dei film d’animazione dei nostri giorni.
Champion è un bambino, triste, silenzioso e grassottello, che vive in una casa più alta che larga nella campagna intorno a Parigi. Orfano, ricorda i genitori scomparsi guardando una fotografia che li ritrae in bicicletta e da quella memoria nasce l’unica cosa che gli procura gioia: il pedalare.
La nonna, Madame Souza, per cercare di rallegrare il nipote inizialmente gli dona un cucciolo di cane, Bruno, ma nulla sembra colpire la mente e il cuore del piccolo nipote, fino a quando Madame scopre la sua vera passione e gli regala un triciclo. Da quel momento tutto cambia e i ruoli si definiscono: Madame Souza diventa l’allenatrice personale del piccolo Champion, che crescendo dimagrisce e irrobustisce i muscoli. Ormai adulto è pronto per il Grand Tour de France. Durante la scalata più difficile Champion cede alla stanchezza e viene rapito da due stravaganti personaggi dalle larghe spalle e portato nella megalopoli di Belleville. Ma nessuno può mettere in un angolo la portentosa nonna di Champion, che attraverso incontri stravaganti, fortune inaspettate, grotteschi personaggi arriva al posto giusto nel momento giusto.
Appuntamento a Belleville è un film di animazione senza parole, sulla scia dei film muti all’origine della settima arte. Le parole non servono. Le espressioni dei visi, i movimenti dei personaggi, le loro caratteristiche fisiche riempiono la scena e la interpretano dando significato alla quasi totale assenza dei dialoghi. Il disegno è quello della Disney degli anni ‘60 del Novecento soprattutto de La carica dei cento e uno: l’animazione digitale è riservata a piccole parti o figure, tutto è disegnato secondo il gusto dell’artefatto. Si respira il senso della manualità, la voglia di procedere a mano nonostante i tempi possano regalare effetti più ‘straordinari’.
“Non perdetevi questo cartoon d’autore, ‘Appuntamento a Belleville’, di Sylvain Chomet, trionfatore a Cannes e Annecy, un impasto perfetto di décor, musica, poesia: una storia muta, per tutte le età, nel segno spiritoso e surreale di un Tati a disegni, con annessa nostalgia per un’epoca citata dalla Baker, Astaire, Trenet, De Gaulle. (…) ‘Belleville’ è la conquista di un nuovo cartone dal tratto raffinato ed evocativo e dal ritmo di music hall, mentre l’occhio con cui vediamo è quello canino, che con tenerezza corona il trionfo espressivo di un piccolo capolavoro. (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 27 settembre 2003)